La nostra Weltanschauung. Appunti di un giovane hitleriano. Di Heinz Kraemer

Il presente scritto, originariamente pubblicato in tedesco, venne tradotto e pubblicato sulla rivista Dottrina fascista nel gennaio 1938, al fine di far conoscere agli italiani, nella sua più autentica nudità, la Weltanschauung nazionalsocialista. Pertanto, la redazione di Ardire ha optato per una sua pubblicazione integrale, con l’obiettivo di mettere a disposizione a studiosi e ricercatori materiale storico altrimenti ignorato. Buona lettura!

Oggi noi constatiamo di aver raggiunto una grande sintesi, comprendente insieme due realtà: lo Stato e la Weltanschauung (concezione del mondo).

 In questa concezione vi è il senso di una rinascita, di un riprendere i principi della nostra esistenza, non nel senso temporale, ma piuttosto in quello esistenziale. Ci spieghiamo: noi troviamo il nostro ideale non in un certo periodo della nostra storia, ma nella germanicità come essa è, in sè e per sè, come esiste al di là del tempo e dello spazio.

Questa germanicità diventa quindi il nostro modello supremo. Si tratta non di un ritorno a un’epoca ben definita della nostra storia, ma di rivivere il carattere e l’essenza medesima del nostro essere. Tutto questo sarà possibile se riconosceremo in noi il sangue, cioè il valore supremo della nostra vita, che è anima e corpo nello stesso tempo.

Col riconoscere il sangue, noi non neghiamo l’interiorità, anzi, noi ridiamo a questa interiorità il suo giusto e delineato valore.

Solo un’umanità sradicata e scialba ha potuto livellare tutte le differenze che derivano appunto da questa interiorità. La nostra concezione biologica del mondo ridà agli uomini la cultura, che è espressione vivente e immediata del loro essere, della loro interiorità.


Una nuova filosofia politica

Tutto questo deve essere il contenuto di una nuova filosofia politica, cioè una filosofia che non si rinchiude nelle torri d’avorio, ma che riprende le direttive della vita contingente e concreta.

Il sapere non ci conduce più alla teoria, ma alla potenza. Wissen ist Macht. E non ci conduce più alle scienze particolari, ma alla totalità di una scienza nuova.

Non ha più nessun valore il sapere senza un riflesso della vita, senza quindi un “centro vitale”. Non esiste più il sapere senza la fede. Noi oggi tendiamo a rivalorizzare l’istinto così come la forza normativa nella vita del popolo. Ma quando un’idea politica deriva dalle categorie dell’istinto, del subcosciente, allora non si tratta più di un’interpretazione critica di quest’idea, ma di un comprendere più vasto e coattivo, di un “credo”. Mentre l’analisi tendeva a paralizzare la decisione e l’azione, la fede le conduce all’apice.

Così, il nazionalsocialismo è sbocciato dalle forze elementari di una coscienza dell’origine e dell’istinto. Quello che il filosofo Nietzsche non aveva potuto conciliare, ossia il principio dell’aristocrazia con l’idea sociale, il nazionalsocialismo l’ha realizzato.

Il concetto di “aristocrazia” non si restringe più ad una certa e determinata classe sociale, ma si estende a tutto il popolo, imprimendo a questo popolo il senso di un’alta origine e della qualità del suo sangue. Ed è appunto il concetto di “socialismo” il legame maggiormente intimo fra quelli che un medesimo istinto racchiude e combina.

Si tratta quindi di dedurre, da questi valori e da questi ideali, un nuovo stile di vita, un nuovo modo d’agire, completamente adattati alle esigenze non solamente storiche e ideali, ma anche attuali del nostro popolo.


L’essenza del popolo

Ogni popolo sano, grande e giovane fa derivare il proprio ideale dalla sua essenza e dalla forza suscettibile di poter attuare un nuovo “tipo di umanità”.

Questo tipo di umanità, la filosofia politica ha il compito di concretizzarla. Mentre la filosofia è, e sempre rimarrà, la ricerca eterna e assoluta della verità, la filosofia politica stabilirà il modo di vivere e di sentire. Essa sarà la giustificazione del movimento politico, la sua forma teorica e dottrinale.

Gli ideali politici saranno veri in quanto rispondenti alle leggi vitali di un popolo. Noi giovani abbiamo il dovere di contribuire sempre con maggiore intensità alla ricerca di queste verità politiche, che costituiscono davvero le nuove forme di vita dei popoli.

E noi abbiamo il desiderio di far coincidere queste verità contingenti ed effimere con la verità in sè stante. Rivediamo il nostro stile di vita, la nostra Weltanschauung, sempre secondo la legge eterna, che è verità assoluta.


Di Heinz Kraemer

3 commenti

  • Alberto Mantova

    Scritto d’epoca davvero interessante e utilissimo per comprendere la concezione del mondo hitleriana, oggi purtroppo sempre più demonizzata.
    Complimenti per il vostro lavoro.
    Alberto

  • Chi è Heinz Kraemer?

  • Tanti cultori della democrazia ed ignoranti non sanno che GLI UNICI E SEMBRERA’ STRANO MA VERO A PORTARE DEMOCRAZIE DIRETTE TRAMITE I CAPI FURONO MUSSOLINI E HITLER se per democrazia SI INTENDE “GOVERNO DEL POPOLO” dal greco demo GOVERNO e cratos POPOLO ALLORA CHI MEGLIO DI LORO RAPPRESENTARONO “IL POPOLO ” mussolini PARLO’ DI DEMOCRAZIA DIRETTA E STATO ORGANICO, il corporativismo sociale fu la incarnazione del concetto di partecipazione diretta al LAVORO CON LA CARTA DEL 1927 dove si sanci’ una definitiva e netta e sostanziale presa diretta da parte del proprietario del lavoro non piu’ come esclusivo concorrente e leggittimo proprietario ma come partecipante alla sua funzione lavorativa e produttiva del lavoro rispetto al prodotto frutto del lavoro nella NAZIONE DOVE I CAPITALI VENIVANO INVESTITI SUL LAVORO E NON SOTTRATTI A CHI LAVORAVA MA BENSI REINVESTITI SUL LAVORO E NELLA SUA PRODUZIONE QUINDI IL LAVORATORE COME TALE ERA PARTE INTEGRANTE DELLA VITA SOCIALE DELLA NAZIONE E NON PIU’ COME OGGI INVECE MERO ED EFFIMERO PARTECIPANTE ALLA PRODUZIONE DEL CAPITALE, MOLTA DEMOCRAZIA SI VEDE ALLORA ANCHE SE PARLANO DI DITTATURA FASCISTA, NON SANNO CHE IL FASCISMO ANCOR PRIMA DI ESSER DITTATURA FU’ DISCIPLINA FU DOTTRINA ……. PIU’ DEMOCRAZIA DELLO STATO CORPORATIVO SOCIALE ? OGGI LA CORPORAZIONE E’ PRIVATA QUESTA E’ DEMOCRAZIA?

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