Fina: «Attenzione al “fascismo eterno”. Urge mobilitarsi. Una nuova battaglia civile è necessaria»

Non vi è da stupirsi se l’Huffington Post, dopo le folli proposte di Gianluca Passarelli volte a snaturare la destra italiana, sia tornato sul tema “neofascismo”, asserendo nuovamente un mucchio di sciocchezze e bugie al fine di confondere le idee e creare tensione fra destra e sinistra, riportando l’Italia indietro di quasi mezzo secolo.

Ma questa volta non è Passarelli a scrivere, bensì il segretario del Partito Democratico in Abruzzo, Michele Fina, che, come è noto, può vantare un lungo periodo di militanza nella sinistra giovanile, oltre ad essere il direttore del think tank TES (Transizione Ecologica Solidale).

L’articolo in questione, che pare più una fanatica chiamata alle armi antifascista, piuttosto che un serio ed obiettivo approfondimento sulla galassia di destra in Italia, si intitola Attenzione al “fascismo eterno”. Urge mobilitarsi, e rappresenta in sintesi la mentalità ultra-radicale e fanatica dell’intera sinistra di governo.

Scrive Fina:

Mai come oggi suonano profetiche le parole di Umberto Eco sul “fascismo eterno”, la tesi che il fascismo così come il nostro Paese l’ha conosciuto un secolo fa non può tornare ma alcune caratteristiche di base sono sempre pronte a farlo, adattandosi al nuovo contesto. Se è vera, come io penso, questa tesi, allora anche la mobilitazione deve evolversi: puntare e contrastare il neofascismo esplicito, ma anche le forme più nascoste e insidiose.

Avete capito bene? Se il fascismo è eterno, anche la Resistenza deve esserlo! Pertanto, la mobilitazione «deve evolversi», scrive Fina. Ma in quale modo? E con quali mezzi?

Conoscendo l’intolleranza e la brutalità dell’antifascismo militante, possiamo benissimo immaginarlo!

Ciò di cui Fina è sicuro, infatti, è che «una nuova battaglia civile è necessaria», al fine di provocare un vero e proprio «scuotimento delle coscienze», in grado di bloccare una volta per tutte «questa avanzata del neofascismo e del neonazismo», sempre più «grave e allarmante».

Dello stesso parere è anche il “compagno” europeista – antifascista fino al midollo – Giulio Saputo, che, facendo eco a Mario Albertini, secondo il quale «la Resistenza non è finita», ha dichiarato:

La Resistenza non è un valore che si possa utilizzare come una bandiera da imbracciare all’occorrenza, ma rappresenta un’ideale di lotta oggi più attuale che mai, un obiettivo che dovrebbe essere portato a compimento: è questo che dovrebbero comprendere i politicanti italiani.

La sezione abruzzese del PD, capitanata da Michele Fina, ha tuttavia istituito uno speciale Osservatorio su episodi di neofascismo e neonazismo, composto da «un team di avvocati del partito» sempre «a disposizione dei cittadini che vorranno segnalare situazioni, episodi, comportamenti a rischio di propaganda e incitamento alla violenza di stampo fascista e nazista».

«Nel giro di pochi giorni», ha dichiarato Fina, «la nostra regione è stata direttamente coinvolta in importanti operazioni di polizia che hanno smantellato reti di estremisti che utilizzavano i social network per azioni di propaganda neofascista e neonazista. Il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura è imprescindibile, ma noi vogliamo dare il nostro contributo ed aiutare sia nella fase di repressione, sia ad individuare i casi prima che si allarghino e aggravino».

Ma sorge spontanea una domanda: vi è davvero un “pericolo fascista“? Il fascismo sta ritornando?

Secondo Francesco Germinario, storico ed esperto in materia, la risposta è negativa: non vi è un “pericolo fascista” e, dunque, il fascismo non sta ritornando, in quanto «il radicalismo di destra pare essere scomparso dalla scena politico-culturale» di tutta Italia.

«Il tramonto del Grande Novecento pare avere decretato […] la crisi di un’area, quella del radicalismo di destra, che, per un cinquantennio, soprattutto in Italia, aveva svolto un ruolo non marginale nel panorama della lotta politica», ha dichiarato Germinario, sempre più convinto che l’«area neofascista», oltre ad essere oggi «priva di importanza» e «vitalità», stia vivendo una vera «crisi di militanza ormai di lunga data».

Ma allora perché la sinistra continua ad alimentare il fuoco dell’antifascismo intransigente e della Resistenza bruta? Perché la sinistra diffonde l’idea di un fantomatico “pericolo fascista”, o “fascismo eterno”, quando invece esso – a detta degli esperti – non esiste?

Difficile dirlo. Probabilmente si tratta di una psicosi collettiva, un impulso schizofrenico che porta a indentificare il fascismo con tutto ciò che non rientra nella cornice del “pensiero unico”. Divengono quindi fascisti tutti quelli che, facenti parte dell’area politica di destra, non si piegano ai dogmi della political correctness e al dilagante conformismo di matrice liberal-democratica sorto dopo la Seconda guerra mondiale.

Quante volte abbiamo visto persone che, con pacatezza, rispetto e professionalità, si sono espresse contro l’immigrazione clandestina oppure a favore della sovranità nazionale, per poi essere tacciate come fanatici fascisti?

“Fascista” è ormai un termine generico, utilizzato per mettere “fuori gioco” qualcuno e squalificarlo quindi da qualsiasi dibattito politico, poiché il “fascista”, in quanto tale, non ha alcun diritto di parola.

In questo delirante contesto, anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, diviene fascista, giacché – secondo Fina – avrebbe «fatto propri gli slogan e le parole d’ordine di quel mondo». Ma, se si va a leggere con attenzione il programma politico della Lega Nord, ci si accorge che non vi è alcuna traccia di fascismo – se fosse stato il contrario, i cani da guardia della “legge Scelba” avrebbero già provveduto a chiudere il partito!

Pertanto, come abbiamo già affermato in un precedente articolo, «la caccia al fascista di un tempo ha lasciato il posto ad una grottesca caccia ai fantasmi»; una caccia serrata all’ultimo sangue, nella quale il tempo pare essersi fermato al 1945. Mali principii malus exitus.


Di Javier André Ziosi

4 commenti

  • Weltanschauung88

    Haha pure un Osservatorio antifascista ci voleva.. le forze dell’ordine non bastano? siamo alla frutta

  • Molto interessante l’affermazione del prof Germinario, che distrugge letteralmente la teoria del fascismo eterno e del pericolo fascista, facendo finalmente chiarezza sull’argomento. Comunque, c’è da dire che questa mania della sinistra di vedere il fascismo ovunque, oltre ad essere una psicosi collettiva è anche una tattica della sinistra per strumentalizzare fatti e vicende, mettendo sotto una cattiva luce la destra e il centro destra. È veramente una caccia ai fantasmi….

  • L’Huffpost è ormai diventando il braccio mediatico della sinistra antifascista, una sinistra sempre più ignorante e con pregiudizi ideologici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *