Russia: professore indagato per aver negato l’Olocausto perde posto di lavoro
L’ufficio del procuratore regionale di San Pietroburgo ha dichiarato che il 21 gennaio 2021, in occasione di un seminario di formazione webinar indirizzato alla preparazione degli insegnanti a condurre lezioni in memoria delle vittime della Shoah, uno dei relatori, il professor Vladimir Matveyev (dell’Università statale di economia di San Pietroburgo) avrebbe affermato che l’Olocausto è «un mito», ossia «una finzione», e che il numero degli ebrei uccisi durante la Seconda guerra mondiale è stato volutamente «esagerato», concludendo perciò che tale genocidio «non può essere definito un “Olocausto”».
Secondo l’Ufficio del procuratore, il professore Matveyev «ha commesso pubblicamente azioni per riabilitare il nazismo» ed è quindi stato indagato ai sensi dell’articolo 354.1 del codice penale della Federazione Russa (riabilitazione del nazismo) e licenziato dalla sua mansione di insegnante all’Università di San Pietroburgo.
Se giudicato colpevole, rischierà fino a cinque anni di carcere.
Di Samuel Mandel