«Oltre la Destra e la Sinistra». Pensieri eretici di un nazional-rivoluzionario tedesco

Pubblicato in Germania nel 1932 sul giornale Die Tat (vol. 23, n. 7), il seguente scritto concerne il superamento della tradizionale dicotomia destra e sinistra, per raggiungere una nuova consapevolezza in grado di accomunare insieme l’uomo di destra con l’uomo di sinistra, e viceversa. L’autore, Hans Zehrer (oggi pressoché sconosciuto in Italia), fu un convinto nazional-rivoluzionario, ideologicamente vicino alla corrente di Ernst Niekisch e al nazional-bolscevismo, nonché curatore del giornale Die Tat.

Ci poniamo quella domanda che ci viene imposta dall’epoca odierna e che ci appare di importanza decisiva: DESTRA o SINISTRA? Abbiamo ricondotto queste antitesi, legate al tempo e ad un’altra epoca, ai loro reali fondamenti intellettuali e storici. Esse, attraverso tale processo, si sono dissolte, e in questo modo siamo arrivati ​​ad una posizione che ci offre la prospettiva di qualcosa che abbiamo sperimentato veramente solo per un breve periodo nell’agosto del 1914, ma che non appartiene a quei valori che il sistema odierno può offrirci: una Volksgemeinschaft , una nazione unificata! E da questa posizione siamo in grado di rispondere alla domanda che l’èra ci ha posto: DESTRA e SINISTRA! Solo uno stile di pensiero che ha affermato la sintesi tra le due, e che l’ha realizzata, risponde a quei problemi che il futuro ci presenterà e su cui l’èra attuale è attualmente impreparata.

Un uomo, oggi, ammesso che sia una persona attiva e vitale, è di destra o di sinistra. La comunanza dell’uomo conservatore – che, per sua natura, tradizione, sangue e carattere, non potrebbe mai riconoscere l’attuale sistema – con i nuovi uomini di sinistra, che l’attuale sistema ha masticato e sputato, è veramente grande, ed entrambi sono molto più vicini di quanto si rendano conto. La via del futuro consiste nel riunire quest’uomo di destra con l’uomo di sinistra, e viceversa, al fine di creare da entrambi una nuova Volksgemeinschaft sotto il mito di una nuova nazione.

Ma essi sono veramente opposti, teoricamente e ideologicamente? Se si esamina la loro posizione sull’economia mondiale, non affermano entrambi l’idea di una zona economica nazionale chiusa [Wirtschaftsraum]? Guardiamo la loro ideologia statale. Lo Stato corporativo e lo Stato del Consiglio non condividono forse molto terreno comune, e la futura forma di Stato non si trova forse nella direzione di una sintesi tra i due in una terza forma? Non hanno entrambi la stessa posizione sul principio della guerra come grande arma della nazione? E la concezione della vita del vecchio conservatorismo è davvero così lontana dal concetto di proprietà di sinistra?

Certo, la strada da percorrere sarà lunga, e mentre il sistema del liberalismo non può combattere con forza contro questo ideale, perché esso è già alla sua fine, le organizzazioni di sinistra e le organizzazioni di destra possono farlo, poiché questo ideale significherebbe chiaramente la fine per loro. «Qui un Volk attende il suo risveglio, anticipando l’inizio del segnale», ha scritto Moeller van den Bruck, che si è rattristato per l’assenza del suo Volk e la cui vita è finita in un suicidio.

Ma è anche vero, per noi, che coloro che si appartengono si sono allontanati in modo antagonistico l’uno dall’altro. Ovunque ci sono idee sbagliate, pregiudizi e risentimenti: rivoluzionari qui, reazionari là. La nazione è divisa in due metà, anche se deve affrontare un unico destino. Le masse ne bloccano il corso, e solo deviando intorno alla crisi di massa, a quanto pare, arriveremo al punto in cui quello stesso tumulto che ci sta lacerando riporterà alla luce i valori della nazionalità, affinché anche il proletariato sarà disposto ad accettarli per il bene della nazione.


Di Hans Zehrer

Un commento

  • Una vera chicca per gli appassionati. Superare la destra e la sinistra dovrebbe essere un dovere, non un desiderio di pochi rivoluzionari o sognatori. Avanti così! In attesa di altri documenti…

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