Che cos’è il futurismo? Nozioni elementari per aspiranti futuristi
La Redazione di Ardire, al fine di approfondire la corrente filosofica del futurismo, ha scelto di pubblicare uno scritto sconosciuto ai più, ma di grande valore storico, ossia Che cos’è il futurismo?, scritto da Filippo T. Marinetti, Emilio Settimelli, Mario Carli e apparso per la prima volta nel marzo 1919 (vedi: Luigi Scrivo, Sintesi del futurismo. Storia e documenti, Bulzoni Editore, 1968, Roma, pp. 61-62). Esso è diviso in tre brevi capitoli, oggi definibili “politicamente scorretti”, i quali, come fulmini a ciel sereno, mostrano il futurismo – o, meglio, lo spirito intimo del futurismo – così come lo vissero e immaginarono i primi pionieri, ossia nella sua triplice essenza: nella Vita, nella Politica, nell’Arte.
È FUTURISTA NELLA VITA:
1) Chi ama la vita, l’energia, la gioia, la libertà, il progresso, il coraggio, la novità, la praticità, la velocità.
2) Chi agisce con energia pronta e non esita per vigliaccheria.
3) Chi fra due decisioni da prendere preferisce la più generosa e la più audace, sempre che sia legata al maggiore perfezionamento e sviluppo dell’individuo e della razza.
4) Chi agisce giocondamente rivolto sempre al domani, senza rimorsi, senza pedanterie, senza falsi pudori, senza misticismi e senza malinconie.
5) Chi sa passare con disinvoltura elastica dalle occupazioni più gravi alle distrazioni più allegre.
6) Chi ama la vita all’aria aperta, lo sport, la ginnastica, e cura ogni giorno la forza agile del proprio corpo.
7) Chi sa dare a tempo un cazzotto e uno schiaffo decisivo, chi ammira gli arditi e agisce come gli arditi.
È FUTURISTA NELLA POLITICA:
1) Chi ama il progresso dell’Italia più di sé stesso.
2) Chi vuole abolire il papato, il parlamentarismo, il senato e la burocrazia.
3) Chi vuole abolire la coscrizione e l’esercito permanente, rimpiazzandolo con un esercito volontario e creare una democrazia virile, forte, lavoratrice, liberissima, senza utopie e senza senilismi, egualmente capace d’improvvisare una guerra o ripulirsi con una rivoluzione.
4) Chi vuole, abolendo le attuali polizie, modernizzare e nobilitare tutti i servizi d’ordine pubblico e incoraggiare nel cittadino la difesa personale.
5) Chi vuol dare il governo dell’Italia a tutti i giovani combattenti che conquistarono la nostra formidabile vittoria.
6) Chi vuole espropriare gradualmente tutte le terre incolte o mal coltivate, preparando così la distribuzione della terra ai suoi lavoratori.
7) Chi vuole abolire ogni forma di parassitismo industriale e capitalistico.
8) Chi vuole dare a tutti i lavoratori il compenso adeguato al loro sforzo produttivo.
9) Chi ama e vuole tutte le libertà, eccetto quella di essere vigliacco, parassita e anti-italiano.
È FUTURISTA NELL’ARTE:
1) Chi pensa e si esprime con originalità, forza, vivacità, entusiasmo, chiarezza, semplicità, agilità e sintesi.
2) Chi odia i ruderi, i musei, i cimieri, le biblioteche, il culturalismo, il professoralismo, l’accademismo, l’imitazione del passato, il purismo, le lungaggini e le mediocrità.
3) Chi preferisce, alle tragedie e al dramma dei teatri silenziosi, il caffè-concerto dove gli spettatori fumano, ridono, collaborano cogli attori senza solennità, tetraggine e monotonia.
4) Chi vuole svecchiare, rinvigorire e rallegrare l’arte italiana, liberandola dalle imitazioni del passato, dal tradizionalismo e dall’accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei giovani.
Di F. T. Marinetti, E. Settimelli, M. Carli
Ciao secondo me la verita e nel mezzo come molte cose nella vita…bello il futurismo..mae nella anche l arte classica..caravaggio leonardo raffaello
…non ritengo giusto abolire le vecchie biblioteche fonte di sapere millenario….ciao😉